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Chiesa di Sant’Andrea. Costruita prima del XII secolo, viene più volte ristrutturata, soprattutto verso la fine del Settecento. L’esterno è ancora simile a quell’originale neogotico: il portale e il rosone in terracotta sono stati plasmati nella fornace Biscarini; il mosaico nella lunetta sopra l’ingresso è opera del sacerdote pittore Nello Palloni. Ad essa, per secoli, è stato legato il culto al Beato Enrico, nome assunto secondo la tradizione da Olao, figlio di Aquino IV re di Norvegia e di Margherita principessa di Danimarca, quando si fece francescano. In tale veste si avviò anche verso Roma per pregare sul sepolcro dei santi apostoli Pietro e Paolo. Lungo il tragitto, volendo far sosta presso la tomba di San Francesco in Assisi, giunto nei pressi di Perugia si ammalò e, resosi conto di essere in fin di vita, rivelò la sua identità regale. Morì il 13 marzo 1415 e, secondo la leggenda, le campane della vicina Chiesa di Sant’Andrea si misero subito a suonare da sole. Il beato fu poi sepolto nella suddetta chiesa. Fu venerato a lungo come patrono secondario della città di Perugia. Le sue ossa sono oggi conservate nella chiesa sotto l’altare maggiore, mentre alcune reliquie sono custodite in una piccola cappella laterale.

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Perugia Turismo

FOTOGRAFIE
Armando Flores Rodas

TESTI
Arcidiocesi di Perugia Città della Pieve
Zappelli M. R. 1999, Caro viario. Un viaggio nella vecchia Perugia attraverso le sue mura, porte, vie e piazze, Guerra Edizioni, Perugia