Museo dell’Accademia. Conserva un patrimonio storico-artistico di valore inestimabile: i gessi preparatori di importanti opere della scultura europea, come calchi originali eseguiti sulle opere di Luca Della Robbia, i gessi delle tombe medicee scolpite da Michelangelo e dal suo allievo Vincenzo Danti, i gessi di Antonio Canova de La morte di Priamo (andato parzialmente perduto nel 2013[5]) e quello preparatorio de Le tre Grazie, o del Pastorello col cane di Bertel Thorvaldsen; qui trova collocazione anche il gabinetto dei disegni che comprende, tra le altre, opere grafiche straordinarie di Giovan Battista Piranesi e Jean-Baptiste Wicar, e la galleria dei dipinti che spaziano da opere di Carl Christian Vogel von Vogelstein a Alberto Burri.
Il museo conserva una significativa selezione del patrimonio della Fondazione Accademia di Belle Arti. La raccolta, iniziata dalla seconda metà del XVI secolo, comprende la gipsoteca, con circa 600 gessi, tra cui spiccano il gigantesco Ercole Farnese e Il Laocoonte, oltre le opere dei già citati Danti, Michelangelo, Canova (gessi originali donati dall’artista) e Thorvaldsen. La galleria conserva 430 dipinti, tra i quali opere di Annibale Brugnoli, Domenico Bruschi, Armando Spadini, Mario Mafai, Alberto Burri e Gerardo Dottori e la raccolta di grafiche, con 12.000 disegni e 6.300 incisioni.
Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci. È un ateneo per lo studio delle arti visive pareggiato e legalmente riconosciuto che si trova a Perugia. Fondata nel 1573, con il nome di Accademia del Disegno, è la seconda accademia più antica d’Italia. È intestata al celebre pittore umbro Pietro Vannucci, più noto come il Perugino. Deve la sua origine a un gruppo di pittori e architetti capitanati dal pittore Orazio Alfani e dall’architetto-matematico Raffaello Sozi che vollero emulare l’istituzione fondata a Firenze da Cosimo I de’ Medici. La grande modernizzazione dell’istituto viene attuata intorno al 1820 da Tommaso Minardi, allievo di Antonio Canova, direttore e insegnante di pittura che riorganizza dal punto di vista didattico e amministrativo l’Accademia del Disegno neoclassicamente ribattezzata Accademia di Belle Arti, dandole il carattere di un istituto di istruzione pubblico e affiancandole un museo contenente esempi dell’arte antica e moderna e una ricca biblioteca, nonché istituendo borse di studio per dare ai giovani meritevoli la possibilità di perfezionare i loro studi anche in altre città italiane, soprattutto a Roma. Nell’Ottocento l’Accademia è guida ed esempio alle arti non solo dell’Umbria e vede operare al proprio interno notevoli protagonisti in campo storico artistico e architettonico, quali Baldassarre Orsini, Carlo Labruzzi, Guglielmo Calderini, Silvestro Valeri. Dopo vari spostamenti (prima nell’Oratorio alessiano di Sant’Angelo della Pace in Porta Sole e poi nell’ex Convento vanvitelliano di Montemorcino Nuovo) l’istituto trova la sua sede definitiva all’inizio del Novecento, nell’ex Convento di San Francesco al Prato dove custodisce la biblioteca (comprendente quasi 17.000 unità bibliografiche). All’inizio del nuovo secolo, ormai saldamente organizzata, l’Accademia non solo mantiene la sua funzione annoverando maestri autorevoli come Pietro Angelini, Gerardo Dottori, Arturo Checchi, ma inaugura anche ad una scuola speciale: la Scuola di Arte Industriale istituzionalmente distinta anche se annessa alla struttura che, nel 1923, darà origine all’Istituto d’Arte ‘Bernardino di Betto‘, statizzato nel 1928. L’Accademia perugina ottiene il pareggiamento alle accademie statali solo nel 1940 con regio decreto del 25 giugno n.1086.
Indirizzo
Piazza San Francesco al Prato, 5
Orario di apertura
Giovedì e venerdì
Dalle 15:30 alle 18:30
Sabato e domenica
dalle 10:30 alle 13:30 e dalle 15:30 alle 18:30
Ingresso
Intero € 4,00 | ridotto € 3,00
(accessibile ai disabili)
Contatti e informazioni
musa@sistemamuseo.it
Aba Perugia