Via dei Priori e il Lago Trasimeno. C’è un legame stretto tra la città di Perugia e il lago Trasimeno, non a caso anticamente era chiamato il lago di Perugia. L’importanza per Perugia del Trasimeno è testimoniato da due formelle della fontana maggiore, monumento simbolo di Perugia: una riproduce due pescatori con del pesce, un’ altra la Ninfa del Trasimeno.
La formella si trova nella vasca inferiore ove sono i rappresentate le attività dell’anno mese per mese, nel mese di febbraio abbiamo la rappresentazione della pesca con i due pescatori. Non a caso è stata questa attività nel mese di febbraio, infatti era il mese di maggiore pescato, si pescava soprattutto il pesce lasca. L’immagine del pesce lasca, pesce ormai scomparso dal lago agli inizi del secolo XIX, è riprodotta nell’arco della porta.
La formella si trova nella vasca inferiore ove sono i rappresentate le attività dell’anno mese per mese, nel mese di febbraio abbiamo la rappresentazione della pesca con i due pescatori. Non a caso è stata questa attività nel mese di febbraio, infatti era il mese di maggiore pescato, si pescava soprattutto il pesce lasca. L’immagine del pesce lasca, pesce ormai scomparso dal lago agli inizi del secolo XIX, è riprodotta nell’arco della porta.
Se vogliamo andare dal centro di Perugia, dalla Fontana Maggiore, al lago Trasimeno la via più breve è di percorrere via dei Priori, uscire dalle cinta muraria attraverso Porta Trasimena, oppure, attraverso porta S. Susanna (il territorio ad ovest di Perugia rivolto verso il Trasimeno era chiamato un tempo Contado di Porta S. Susanna dal nome dell’omonima porta). La Porta Trasimena indubbiamente prende il nome dal lago Trasimeno perché rivolta verso il lago, mentre la porta S. Susanna prende il nome dalla vicina chiesa dedicata ai santi Andrea e Susanna (anticamente la chiesa era dedicata solo a S. Andrea, successivamente le fu unito il nome di S. Susanna a seguito dell’ abbattimento di una chiesa a lei dedicata che si trovava presso l’attuale convento di S. Francesco al Prato. Ruderi di questa antica chiesa sono stati trovati recentemente durante i lavori di restauro del convento). Guarda caso che S. Andrea è il patrono dei pescatori e quindi si può dire che anche questa porta ha un legame con il lago.
La via del Chiugi. Fuori dalla città prendiamo via cortonese e successivamente il raccordo autostradale, uscendo a Magione raggiungiamo la sponda del lago (Castiglione del Lago e Chiusi), oppure proseguendo sul raccordo raggiungiamola sponda nord (Passignano sul Trasimeno, Cortona). Per un tratto questa strada ripercorre l’antica strada etrusca che un tempo collegava le tre città etrusche (Lucomonie) di Perugia, Chiusi e Cortona, nel 1872 subì modifiche, infatti il tracciato dell’antica strada all’altezza di Chiugiana aveva una biforcazione, a sinistra si andava verso la sponda sud del lago Trasimeno, non passando per Magione, ma dopo S. Mariano, attraverso la Vallupina e il valico di Monte Buono fino a toccare le rive del lago presso la chiesa di Ancaelle per proseguire per Castiglione del Lago, Chiusi e Siena, questa strada era chiamata la strada del Chiugi (questo tracciato era più corto di 5 chilometri rapporto a quello attuale), mentre l’altra a destra, rimasta invariata, costeggiando la sponda nord del Trasimeno raggiungeva Cortona e Arezzo e Firenze.
La chiesa di Ancaelle. Ubicata a circa 3 km da S. Arcangelo, è uno scrigno, ricco di storia e arte. Le origini della chiesa sono testimoniate dal suo nome, riconducibili a quel processo di sincretismo nel quale paganesimo e cristianesimo convissero uniti dalla continuità del sacro. L’etimologia del nome che si fa risalire all’etrusco Ancaru, da collegare alla divinità Ancaria dea etrusca della fertilità. E infatti nel muro interno dell’abside vi è un cippo etrusco con una rappresentazione fallica. Risalgono al periodo paleocristiano la base in travertino dell’acquasantiera e un bassorilievo in pietra di un Agnus Dei bizantineggiante. Nel catino dell’abside compare affrescata una croce patente templare, mentre una in metallo sopra il campanile. Sempre affrescate nell’abside le scene di crocifissione del secolo XIII e un bel S. Sebastiano del 1409. Sempre del secolo XIII è la campana che si trova sul campanile dedicata alla Madonna. Sopra l’altare vi è una bellissima tavola del secolo XIII che rappresenta la Madonna e il Bambino di stile bizantino (che si richiama al trittico Marzolini conservato presso la Galleria Nazionale dell’Umbria, proveniente dalla chiesa templare di S. Bevignate). Il pittore Giovan Battista Caporali affrescò l’altare maggiore con alcuni santi, tra cui S. Giuseppe che tiene in mano un filo con attaccato il S. Anello conservato nella chiesa Cattedrale di Perugia, sicuramente dipinto a ricordo del passaggio del frate tedesco Winterio che nel 1473 aveva rubato il santo anello a Chiusi per portarlo a Perugia. Nel corso dei secoli questa chiesa subì notevoli danni provocati dalle inondazioni per l’aumento delle acque del lago, interrotte intorno all’anno 1520-22 con la costruzione dell’emissario (l’emissorio si trova a circa 2 km dalla chiesa, in località S. Savino) voluto da Braccio Fortebraccio (a circa 3 km verso Chiusi vi è la località Osteria di Braccio, una costruzione antica forse da ricollegare al condottiero). La chiesa un tempo di proprietà benedettina (legata all’antico Monastero di S. Arcangelo), passò nel 1471 al Collegio della Sapienza di Perugia (Università degli Studi Perugia), infatti troviamo scolpito in pietra lo stemma del collegio così pure troviamo lo stemma del comune di Perugia per suggellare il legame che lega questa chiesa alla città di Perugia e indirettamente al Trasimeno.